12/04/2010 - 17:38
Omar al-Bashir gran favorito in Sudan
Omar Hasan Ahmad al-Bashir
Un ventennale di guerre civili in Sudan, nello specifico ha visto il Darfur come epicentro, hanno avuto i riflettori quale epopea militare di maggior spessore nel 20° secolo.
Da oggi sono aperti i seggi per votare a livello presidenziale, ma anche regionale e per rinnovo del Parlamento, chi sarà la guida di questo paese in rinascita, ascesa lenta ma costante.
Omar Hasan Ahmad al-Bashir, attuale presidente del Sudan e capo del Partito del Congresso Nazionale, era salito al potere nel 1989 guidando le truppe come colonnello sudanese che avevano combattuto per il colpo di stato che portò poi alla detronizzazione di Sadiq al-Mahdi.
Oggi al-Bashir è il favorito incontrastato, anche perché i suoi diretti rivali hanno mostrato la rassegnazione delle loro candidature per scatenarsi poi in accuse riguardanti brogli elettorali.
Si presenta quindi una vittoria facile per il presidente sudanese, anche se c’è da dire che per i problemi annessi ai continui disagi nella regione del Darfur, ad ovest della Nazione, è stato mostrato un mandato di cattura dal Tribunale penale internazionale.
Peace Reporter
Sudan, osservatori Ue: voto regolare
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document.write( strelapsed('2010-04-12T20:00:00Z') );
15 ore fa da PEACE REPORTER
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La missione del Parlamento Europeo non sta riscontrando violazioni nelle elezioni in corso nel paese - Le elezioni sudanesi si stanno svolgendo regolarmente. Lo confermano gli osservatori Ue, che non hanno registrato violazioni durante il voto, nonostante il complesso processo elettorale del Paese. L'Unione Europea ha inviato in Sudan una missione di 130 osservatori ed una delegazione parlamentare di 6 parlamentari guidati da Ana Gomes. Gli osservatori riferiscono di non aver incontrato problemi nell'accoglienza e anzi hanno apprezzato la collaborazione dimostrata da parte di tutti i partiti, smentendo così, secondo un membro della delegazione, "le dichiarazioni contraddittorie sul ruolo degli osservatori internazionali fatte dalle autorità sudanesi nel periodo che ha preceduto il voto". Gli osservatori hanno inoltre fatto notare come nella giornata di ieri non si sia registrata una notevole affluenza alla urne, anche se nella capitale Khartum si assiste ad un flusso non trascurabile davanti ai seggi.
Omar al-Bashir gran favorito in Sudan
Omar Hasan Ahmad al-Bashir
Un ventennale di guerre civili in Sudan, nello specifico ha visto il Darfur come epicentro, hanno avuto i riflettori quale epopea militare di maggior spessore nel 20° secolo.
Da oggi sono aperti i seggi per votare a livello presidenziale, ma anche regionale e per rinnovo del Parlamento, chi sarà la guida di questo paese in rinascita, ascesa lenta ma costante.
Omar Hasan Ahmad al-Bashir, attuale presidente del Sudan e capo del Partito del Congresso Nazionale, era salito al potere nel 1989 guidando le truppe come colonnello sudanese che avevano combattuto per il colpo di stato che portò poi alla detronizzazione di Sadiq al-Mahdi.
Oggi al-Bashir è il favorito incontrastato, anche perché i suoi diretti rivali hanno mostrato la rassegnazione delle loro candidature per scatenarsi poi in accuse riguardanti brogli elettorali.
Si presenta quindi una vittoria facile per il presidente sudanese, anche se c’è da dire che per i problemi annessi ai continui disagi nella regione del Darfur, ad ovest della Nazione, è stato mostrato un mandato di cattura dal Tribunale penale internazionale.
Peace Reporter
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LE DONNE DEL SUDAN AL VOTO NOI ABBIAMO GIA' PERDUTO (Jacopo Arbarello, La Stampa)
"La mia faccia oggi è quella della depressione - dice senza mezze misure Balghis Badri - anche dopo le elezioni continueremo a vedere al potere sempre le stesse facce. E nulla sarà fatto per i diritti delle donne. Le candidate al parlamento dei partiti d'opposizione, nelle settimane scorse, si sono messe insieme per stilare un'agenda delle cose da fare. A cominciare dalla riforma del diritto di famiglia, con le donne che non possono sposarsi senza il consenso del tutore maschio, e dal divorzio, che i maschi ottengono automaticamente mentre le donne devono passare per un tribunale. E poi c'è la questione della custodia, che dopo una certa età passa automaticamente al marito. Per finire con età di matrimonio, fissata a 10 anni se il padre ritiene che la figlia sia matura.
"La mia faccia oggi è quella della depressione - dice senza mezze misure Balghis Badri - anche dopo le elezioni continueremo a vedere al potere sempre le stesse facce. E nulla sarà fatto per i diritti delle donne. Le candidate al parlamento dei partiti d'opposizione, nelle settimane scorse, si sono messe insieme per stilare un'agenda delle cose da fare. A cominciare dalla riforma del diritto di famiglia, con le donne che non possono sposarsi senza il consenso del tutore maschio, e dal divorzio, che i maschi ottengono automaticamente mentre le donne devono passare per un tribunale. E poi c'è la questione della custodia, che dopo una certa età passa automaticamente al marito. Per finire con età di matrimonio, fissata a 10 anni se il padre ritiene che la figlia sia matura.
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