Wednesday, 18 March 2009

Qui tra il Bashir e una foto di Janjaweed




L'Africa può ridere. Ma non ditelo agli africani
Il Sudan è il Paese più grande dell'Africa.
Circa 8 volte l'Italia, ha una popolazione di 33.610 milioni di abitanti, secondo una stima del 2003. Dall'anno della sua indipendenza, il 1° gennaio 1965, ha dapprima subito le dittature di due generali per poi patire il regime militare dell'attuale Presidente, Omar Hassan Ahmed el Bashir (foto). Assunto il potere con il colpo di Stato del 30/6/1989, egli, nel 1993, ha trasformato il regime in un governo civile sotto la guida del National Congress Party (Ncp). Le regioni meridionali del Paese, a maggioranza cristiana, rispetto al resto della nazione pronunciatamente musulmana, sono state teatro di una sanguinosa guerra civile. Per mano, dal 1955, di un movimento separatista e poi, dal 1983, del Movimento Popolare di Liberazione (Splm). Nel 2005 è stato firmato un accordo di pace tra il Governo centrale ed il Movimento con il riconoscimento del Governo autonomo del Sudan Meridionale e con l'impegno di prevedere un referendum per l'indipendenza entro il 2010. A Rumbek, nel Sud del Paese, hanno sede l'Assemblea e il Governo di transizione del Sudan Meridionale e tra le due parti è stato stabilito che siano divise le entrate petrolifere prodotte dai giacimenti del centro-sud. Come se non bastasse, dal 2003, nel Darfur, regione centro-occidentale, al confine con il Ciad, è in atto una lotta sanguinosa tra due movimenti autonomisti (Slm e Jem) e i miliziani arabi, protetti dal governo centrale. Sempre nel 2005, una nuova costituzione ha configurato uno Stato federale con una Assemblea Nazionale di 450 membri nominati dal Presidente, appartenenti per il 52% al Ncp (il Partito del Presidente), per il 28% al Splm, e un 20% ad altri partiti. Il Governo centrale è diviso con le stesse quote. Vi sono inoltre due vicepresidenti uno del Ncp ed uno del Splm. Oltre al petrolio, il Sudan ha una grandissima risorsa non sfruttata. Il Paese da Sud a Nord è attraversato dal Nilo, che è un vero e proprio mare di acqua. Intorno al grande fiume si potrebbero, con l'irrigazione, coltivare enormi spazi tanto da far diventare tutto il Paese un giardino rigoglioso. Invece, il Sudan è quasi tutto desertico. Purtroppo, nel Sudan, come nella maggior parte dell'Africa, i governanti hanno come ultimissima preoccupazione proprio il benessere del loro

Paese.

AFP News Briefs List Beshir calls for Darfur rebels to lay down arms
A defiant Sudanese President Omar al-Beshir called on Wednesday for Darfur rebels to lay down their arms, during a visit to the conflict-torn region where he stands accused of war crimes.
Vowing to develop the region that has been prey to six years of conflict and decades of neglect, Beshir addressed thousands of jubilant militiamen two weeks after the International Criminal Court issued a warrant for his arrest.
"We want to reunify the people of Darfur and we call on all our sons and brothers who bear arms to put them down," Beshir said on his second visit to Darfur since the warrant was issued.
"We tell them you have taken up arms to demand development and development has now started and it continues," Beshir said, outlining various infrastructure projects already under way.
"Our response (to the ICC) is to bring electricity to Darfur, more buildings, schools, water, more hospitals. We want a reunification of the people of Darfur."
"It's not the US or Britain who chooses the president of Sudan but the Sudanese people," Beshir thundered against two of the countries he sees as the driving force behind his arrest warrant.
"O Beshir, we sacrifice our soul and blood," the crowd replied.
The ICC on March 4 issued an arrest warrant for Beshir for alleged war crimes and crimes against humanity during the Darfur conflict, including murder, torture, rape and pillage.
Sudan has vowed not to cooperate with the court.
The United Nations says 300,000 people have been killed and more than 2.7 million people have fled their homes since ethnic minority rebels rose up against the Arab-dominated Khartoum government in February 2003.
كلينتون تحمل البشير مسؤولية سلامة اهالي دارفور
حذرت الولايات المتحدة من ان الرئيس السوداني عمر حسن البشير سيكون مسؤولا عن "كل حالة وفاة" في دارفور نتيجة قراره طرد منظمات الاغاثة الدولية من الاقليم السوداني.
ادلت كلينتون بهذا الصريح للصحفيين عقب ورود تقارير عن مقتل احد عناصر قوة حفظ السلام الافريقية في كمين باقليم دارفور.
وقالت كلينتون إن ادارة الرئيس اوباما ستعين في الايام القليلة المقبلة مبعوثا خاصا للسودان.
واضافت الوزيرة الامريكية ان من شأن قرار الرئيس البشير بطرد المنظمات الدولية من السودان تعريض حياة اكثر من مليون انسان للخطر.
وقالت إن مسؤولية كبيرة تقع على عاتق الدول التي تدعم البشير "في اقناع الحكومة السودانية بتغيير موقفها."
وقالت "إن على حكومة الخرطوم اما ان تسمح لمنظمات الاغاثة بالعودة او ان تعوض بالمال والموظفين اولئك الذين طردتهم كي لا يفقد المزيد من الابرياء ارواحهم."
ومضت الى القول: "نحن الآن بصدد البحث عن انجع السبل لاقناع الحكومة السودانية واخطارها بأنها تضطلع الآن بمسؤولية اكبر بعد ان ادارت ظهرها للاجئين الذين تسببت هي في معاناتهم اصلا."
وكان روبرت وود الناطق باسم وزارة الخارجية الامريكية قد قال إن الولايات المتحدة كثفت اتصالاتها بالاطراف ذات النفوذ في السودان كالصين والاتحاد الافريقي وجامعة الدول العربية من اجل حثها على استخدام هذا النفوذ لاقناع البشير بتغيير سلوكه.
في غضون ذلك، ادان بان كي مون الامين العام للامم المتحدة قتل عنصر القوة الافريقية في دارفور، وعبر عن قلقه العميق ازاء التهديد المتصاعد الذي تتعرض له قوة حفظ السلام الافريقية وبعثة الامم المتحدة في الاقليم السوداني.
وجاء في بيان اصدره مكتب بان ان الامين العام يناشد الاطراف كافة التحلي بالمسؤولية لضمان سلامة وامن الامم المتحدة وموظفيها العاملين في السودان.
موضوع من BBCArabic.com
Una foto del Bashir e un altra di Janjaweed lo ha scatato un amico giornalista che ha intervistato loro nella tana del lupo a di Kourdufan,
Cry beloved Darfur because the land is a part of Sudan. Abdelazim Gomaa segretaria Asso. Arci Darfur Milano



No comments: