Wednesday, 7 March 2012
Petrolio e solo in Korufan, Sud Sudan, e Damazien Blue Nile Porvince.
ONU “ESIGE” ARRESTO DELLE OSTILITÀ TRA SUDAN E SUD SUDAN
di Redazione. Scritto il 7 mar 2012 alle 7:00.
L’arresto di tutte le ostilità e degli attacchi condotti nelle zone di frontiera tra Sudan e Sud Sudan è stato chiesto con urgenza dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in una veemente e inusuale messa in guardia a entrambi i paesi, che si trovano riuniti ad Addis Abeba per colloqui bilaterali.
In una dichiarazione letta dall’ambasciatore inglese, che detiene la presidenza di turno del massimo organo decisionale dell’Onu, i 15 paesi membri si dicono “estremamente inquieti per le informazioni relative a incidenti violenti e ripetuti alla frontiera tra i due Sudan”, citando prevalentemente le ripetute segnalazioni di movimenti di truppe e di bombardamenti aerei.
Il Consiglio di Sicurezza esige quindi che entrambe le parti cessino le operazioni militari nelle zone di frontiera e mettano fine al ciclo di violenze, sospendendo anche eventuali azioni di sostegno alle rispettive ribellioni interne.
I quindici paesi del Consiglio chiedono poi alle autorità sudanesi di permettere l’accesso umanitario nei due stati del South Kordofan e del Blue Nile, le aree al confine con Sud Sudan teatro di gran parte delle violenze degli ultimi mesi.
Secondo le ultime stime dell’Onu sono oltre 100.000 i profughi che negli ultimi mesi hanno cercato rifugio in Sud Sudan (80.000) e in Etiopia (20.000).
Dallo scorso 9 luglio, giorno in cui Juba ha dichiarato l’indipendenza del Sud Sudan, le tensioni con Khartum sono riprese con accuse reciproche di interferenze nelle regioni di confine.
Entrambi i governi si accusano a vicenda di armare, finanziare e garantire coperture ai movimenti armati che negli ultimi mesi sono tornati in attività da ambo i lati del confine.
Sullo sfondo di queste violenze per procura, si trova il confronto politico-economico tra Sudan e Sud Sudan legato soprattutto allo sfruttamento del petrolio.
In seguito alla secessione del Sud Sudan, Khartoum ha perso il controlli del 75% dei giacimenti petroliferi del vecchio Sudan unito, la cui produzione si aggirava attorno ai 500.000 barili giornalieri.
Juba sta a sua volta cercando di trovare soluzioni all’obbligo di far passare il suo greggio per gli oleodotti controllati da Khartoum.
Per questo motivo ha sottoscritto un accordo con il Kenya per la realizzazione di un nuovo oleodotto e di un nuovo porto.
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