Friday, 11 March 2011

Nord Africa e Sudan Asia minore.


Motivi di organizazione credo che dominica prossima il 20 Marzo possiamo incontrare io personalmente preparo l'incontro, per creare UN ASSOCIAZIONE che diffende donne e bambini di abusi frequenti in Africa e nel mondo.................azim


Il Nord-Africa in fiamme. La mappa
Non solo Libia. Mentre Gheddafi tenta disperatamente di mantere il potere, dilagano le proteste in Yemen, Sudan, Arabia Saudita e Marocco
di Redazione • 10 marzo 2011
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Il Nord-Africa è in fiamme. Mentre Gheddafi tenta disperatamente di mantere il potere in Libia, dilagano le proteste in Yemen e Sudan, dove i manifestanti hanno chiesto le dimissioni del governo. In Bahrain l'opposizione sciita ha chiesto al re di abdicare e l'istituzione di un sistema di governo repubblicano. In Egitto i militari presidiano la casa dove si trova l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak per evitare che lasci il paese. Nuove proteste anche in Mauritania.

EGITTO
Sono sempre più avvolte nel mistero le sorti dell'ex presidente egiziano, Hosni Mubarak. Dopo le voci dei giorni scorsi su un suo presunto ricovero in Arabia Saudita, fonti della sicurezza citate dal quotidiano Algomhuria hanno riferito che militari egiziani presidiano la sua casa a Sharm el Sheikh per evitare che l'ex raìs lasci il paese violando il divieto di espatrio imposto dalle autorità. Nuovi scontri si sono registrati anche in Piazza Tahrir, nel cuore del Cairo.

SUDAN
Le autorità sudanesi hanno represso per il secondo giorno consecutivo una manifestazione antigoverntiva convocata nella capitale Khartoum da una coalizione di partiti dell'opposizione. Il corteo era stato organizzato per chiedere le dimissioni del presidente Omar al-Bashir, sul cui capo pende un mandato d'arresto internazionale per crimini contro l'umanità in Darfur.


ARABIA SAUDITA
Si tiene venerdì una nuova «Giornata della collera» nel regno di re Abdullah, dove si fa sempre più forte la richiesta di riforme, di rilascio dei prigionieri politici e di maggiori libertà e opportunità di lavoro. Oggi il ministro degli Esteri saudita, il principe Saud bin al-Faisal bin Abdul-Aziz al-Saud, ha dichiarato che «Il modo migliore per arrivare a ciò che i cittadini vogliono è il dialogo». La situazione rimane 'caldà, tuttavia, nelle province orientali, dove la minoranza sciita è più volte scesa in piazza per chiedere il rilascio di alcuni detenuti. Per allentare le tensioni proprio stamani le autorità saudite hanno rilasciato 25 sciiti arrestati la scorsa settimana dopo alcune proteste.

TUNISIA
Il tribunale di Tunisi ha sciolto con una sentenza di primo grado l'Rcd (Raggruppamento Costituzionale Democratico), il partito dell'ex rais tunisino Zine El Abidine Ben Ali. La corte ha stabilito anche la liquidazione dei fondi del partito. Lo scorso febbraio il ministero dell'Interno tunisino aveva già sospeso le attività del partito dell'ex presidente Ben Ali.

YEMEN
Due persone sono morte nell'ennesima giornata di scontri tra i sostenitori del presidente yemenita, Ali Abdullah Saleh, e manifestanti antigovernativi. Un sostenitore del presidente è morto nel corso degli scontri con un gruppo di dissidenti scoppiati nella provincia di Hadramaut, nel sud dello Yemen. Precedentemente, un manifestante sceso in piazza a Sanàa per chiedere le dimissioni di Saleh è morto nel corso degli incidenti con la polizia. Una fonte dell'ospedale della capitale ha precisato che negli scontri sono rimaste ferite 80 persone, tra cui diverse donne.

BAHRAIN
Tre gruppi dell'opposizione sciita hanno chiesto al re di abdicare e istituire una repubblica nel paese. La richiesta arriva da Haq, Wafa ed il Bahrain Freedom Movement che hanno formato la «Coalizione per la Repubblica». I tre gruppi in questione rappresentano tuttavia una minoranza tra i movimenti politici sciiti per lo più moderati. Vanno ormai avanti da un mese le manifestazioni delgi sciiti contro il governo e per lamentare discriminazioni contro il gruppo che rappresenta la maggioranza della popolazione. Per placare la piazza il governo nei giorni scorsi ha annunciato la creazione di 50mila nuovi alloggi.

MAROCCO
Stasera alle 21 ora italiana il re marocchino Mohammed VI terrà un discorso alla nazione trasmesso a reti unificate. Non si conosce ancora il contenuto dell'intervento di Mohammad VI, tuttavia, è probabile che il re parli delle rivolte in Nord Africa e in Medioriente e delle proteste scoppiate il 20 febbraio in Marocco, quando ci furono scontri tra forze di sicurezza e manifestanti che chiedevano riforme economiche e politiche. Per fonteggiare le proteste, due settimane fa il governo marocchino ha istituito una consiglio per l'Economia e gli Affari Sociali, mentre la scorsa settimana è stato creato un consiglio nazionale per i diritti umani.

MAURITANIA
La polizia mauritana ha disperso una manifestazione organizzata dai gruppi giovanili nella piazza centrale di Nouakchott per chiedere riforme politiche ed economiche. Un portavoce dei manifestanti ha spiegato che molti giovani sono stati fermati per essere interrogati e che almeno uno di loro è stato «duramente picchiato dalla polizia». Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

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