Thursday, 3 March 2011

Ma che e questa buggarda Antonella di Napoli.


mercenari sudanesi in aiuto a Gheddafi
di Antonella Napoli


IO DICO ALLA SCRITTRICE DI QUESTO ARTICOLO CHE BASHIR NON HA MANDATO MERCINARE A GEDDAFI MA QUESTO CHE DICE REVOLUZIONARIO DR KHALIL IBRAHIM DE JEM CHE TUTTORA E OSPETI DI GEDDAFI E FILLO ISLAMISTA DEL TURABI E LUI CHE IL COLPEVOLI MA BASHIR E IMOCCENTE COME IL LUPO IMOCCENTE DEL CARNE DI GIUSSEPPE.
aNTONELLA DI Napoli quando scrive deve dire la verità altrimente sei buggarda ...................azim


Mentre il presidente Bashir annuncia di non ricandidarsi e blocca le proteste, arriva la notizia del coinvolgimento di miliziani di Khartoum nelle forze usate dal qaid per reprimere le rivolte. Tripoli non conferma, né smentisce.


(Carta di Laura Canali tratta da Limes 3/2006 "L'Africa a colori")
La Libia è in piena guerra civile, Muammar Gheddafi si consacra «leader a vita» e bombarda la sua gente.

Al di là del confine sud orientale, uno dei suoi alleati di ferro, il presidente del Sudan Omar Hassan al Bashir, accusato degli stessi gravi misfatti adombrati dall'Onu sul colonnello per le violenze in atto - crimini contro l’umanità e genocidio - annuncia attraverso un portavoce del National congress party che non si ricandiderà alle prossime elezioni.

L’ex generale, che conquistò il potere con un golpe militare nell'89 e da allora è alla guida del più grande Stato africano, spaccato in due dal risultato plebiscitario del referendum per l’indipendenza del Sud Sudan, cerca di evitare di fare la fine del dittatore libico.

Reprime le proteste che si sono animate nelle ultime settimane a Khartoum con l'intervento della polizia e degli uomini del Niss, i servizi segreti e di sicurezza.

Ma la notizia dirompente che arriva dal Sudan, non smentita dal ministero degli Esteri, è la presenza di sudanesi tra i mercenari che stanno massacrando i manifestanti in Libia.

"Ovviamente" non contractors filo-governativi, ma gruppi ribelli del Darfur.

Secondo fonti attendibili, sembrerebbe che tra gli stranieri utilizzati dal rais in un disperato tentativo di fermare la crescente rivolta, ci siano miliziani arrivati in Libia via Ciad dalla regione occidentale del Sudan, martoriata da oltre otto anni di conflitto che hanno determinato la più grave crisi umanitaria in corso nel mondo.

Il portavoce del Foreign office sudanese, Khalid Musa, a una domanda dei giornalisti ha risposto che non escludeva il coinvolgimento di guerriglieri del Darfur nei disordini, aggiungendo che «sono in atto accertamenti da parte di autorità competenti».

Il portavoce del Jem, Ahmed Hussein Adam, ha replicato alle accuse affermando che si trattava di un meschino tentativo del governo di Bashir e del National congress party di screditare il movimento, mettendo a rischio la vita dei cittadini sudanesi ancora nel paese.

Ma a confermare il coinvolgimento di sudanesi nei combattimenti in Libia a sostegno del colonnello Gheddafi, che li pagherebbe profumatamente con compensi che arrivano ad alcune decine di migliaia di dollari, ci sarebbe anche il gruppo armato serbo "Cani di guerra".

Questi spietati combattenti a pagamento sono stati fra i primi ad arrivare nel paese, per lo più da stati africani vicini, dove lavoravano come istruttori delle locali forze armate e come guardie del corpo di alcuni dittatori-presidenti come lo zairese Mobutu Sese Seko.

I mercenari serbi, ha sottolineato il tabloid belgradese Alo, sono ex militari, ex poliziotti ed ex membri dei "Berretti Rossi", il corpo creato dal defunto leader serbo Slobodan Milosevic, con legami con la Legione straniera.

Con loro, sarebbero operanti in Libia numerosi contractors di paesi africani confinanti, come il Sudan. Dalla Libia non arrivano conferme, ma neanche smentite. E la tensione al confine tra i due Stati sale.

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