Monday, 26 July 2010

Sudan si pacifica!!!!!!!!!!!






The bishops of Sudan: the government should work for peaceful coexistence between different ethnic groups




"A message of hope and encouragement to national harmony," according to L'Osservatore Romano, was released after an extraordinary plenary session of the Sudan Catholic Bishops' Conference, held in Juba. The first multiparty elections were held in the African country after a conflict that lasted 20 years and ended in January 2005, following a peace agreement (Comprehensive Peace Agreement-CPA) between the central government and the People's Liberation Army Sudan (SPLA), which recognized the autonomous government of southern Sudan. The elections last April saw the reappointment to the power of the President of Sudan, Omar el Bashir and the president of the autonomous government of Southern Sudan, Salva Kiir. Attentions are now all facing in the referendum scheduled for January 2011, which would allow the autonomous region of Southern Sudan to gain independence. This would be another crucial step towards democratization. If the referendum would end successfully opposed independence, the bishops called on "all the people in power to change their hearts and to ensure a unity that embraces all in a fair, free and open society where human dignity every citizen is safeguarded and respected. " "On the contrary, if the results favor independence, we believe it is fair to the people in power to ensure friendly relations with the north and smooth and peaceful transition." Benedict XVI, in his speech of March 13, 2010 to the bishops of Sudan, Ad Limina Apostolorum visit, had already highlighted that "if peace is to put deep roots, we must make common efforts to reduce the factors contributing to conflicts, particularly corruption, ethnic tensions, indifference and 'selfishness. "(CF)




I vescovi del Sudan: il governo si adoperi per la pacifica convivenza tra le varie etnie




“Un messaggio di speranza e di esortazione alla concordia nazionale”, riferisce L’Osservatore Romano, è stato pubblicato al termine di una sessione plenaria straordinaria della Conferenza episcopale in Sudan, svoltasi a Juba. Le prime consultazioni elettorali multipartitiche si sono svolte, nel Paese africano, dopo un conflitto durato 20 anni e conclusosi nel gennaio del 2005, grazie ad un accordo di pace (Comprehensive Peace Agreement-Cpa) tra il governo centrale e l'Esercito popolare di liberazione del Sudan (Spla), che ha riconosciuto il governo autonomo del Sudan meridionale. Le elezioni dello scorso aprile hanno visto la riconferma al potere del presidente del Sudan, Omar el Bashir e del presidente del governo autonomo del Sud Sudan, Salva Kiir. Le attenzioni sono ora tutte rivolte al referendum previsto per il gennaio 2011, che consentirebbe alla regione autonoma del Sud Sudan di ottenere l'indipendenza. Si tratterebbe di un altro passaggio fondamentale verso la democratizzazione. Se il referendum si concludesse con esito contrario all'indipendenza, i vescovi hanno invitato "tutte le persone al potere a cambiare i loro cuori e a garantire un'unità che abbracci tutti, in una giusta, libera e aperta società, dove la dignità umana di ciascun cittadino sia salvaguardata e rispettata". “Al contrario, in caso di esito favorevole all'indipendenza, riteniamo che sia doveroso per le persone al potere assicurare amichevoli relazioni con il nord del Paese e una agevole e pacifica transizione". Benedetto XVI, nel discorso del 13 marzo 2010 ai vescovi del Sudan, in visita ad Limina apostolorum, aveva già posto in rilievo che "se la pace significa mettere radici profonde, bisogna compiere sforzi comuni per diminuire i fattori che contribuiscono ai conflitti, in particolare la corruzione, le tensioni etniche, l'indifferenza e l'egoismo". (C.F.)

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