Egitto/ Cairo: riunione per accordo su ripartizione acque Nilo
Presenti i 10 Paesi del bacino del fiume
postato 16 ore fa da APCOM
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Il Cairo, 13 apr. (Ap) - I rappresentanti dei 10 Paesi del bacino del Nilo - Egitto, Sudan, Etiopia, Eritrea, Uganda, Kenya, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Burundi - sono riuniti oggi al Cairo per tentare nuovamente di trovare un accordo per la ripartizione delle acque del Nilo.
I dieci Paesi da circa altrettanti anni cercano un accordo nel tentativo di formare un'amministrazione comune in grado di ripartire equamente le risorse idriche del fiume.
Prima della riunione odierna, il ministro delle Risorse idriche e dell'Irrigazione egiziano Mohammed Nasreddin Allam ha insistito che l'Egitto dovrebbe mantenere la sua quota storica di 55.5 miliardi di metri cubi di acqua. L'Egitto, tradizionalmente geloso dei suoi privilegi e restio ad aprire ad altri Paesi del bacino lo sfruttamento delle risorse del fiume, vuole anche il potere di veto su ogni nuovo progetto di irrigazione intrapreso dagli altri nove Paesi rivieraschi.
Lo stato attuale della ripartizione delle acque del Nilo è conseguenza dei due accordi internazionali firmati dall'Egitto nel 1929 e nel 1959. Secondo questi accordi ancora in vigore, all'Egitto spettano 55.5 miliardi di metri cubi di acqua, mentre il Sudan usufruirebbe di approssimativamente 18 miliardi di metri cubi. Gli altri Paesi del bacino, esclusi da alcun tipo di quota nella ripartizione delle acque, esigono quindi da tempo una revisione dell'accordo ed una più equa ripartizione delle sue risorse. Nel tentativo di formare un'amministrazione comune in grado di ripartire equamente le risorse idriche, i Paesi del bacino hanno lanciato nel 1999 la Iniziativa per il Bacino del Nilo (Nbi).
FISA Camp a Piediluco dal 15 al 25 aprile
Fed. Italiana Canottaggio
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Prima della riunione odierna, il ministro delle Risorse idriche e dell'Irrigazione egiziano Mohammed Nasreddin Allam ha insistito che l'Egitto dovrebbe mantenere la sua quota storica di 55.5 miliardi di metri cubi di acqua. L'Egitto, tradizionalmente geloso dei suoi privilegi e restio ad aprire ad altri Paesi del bacino lo sfruttamento delle risorse del fiume, vuole anche il potere di veto su ogni nuovo progetto di irrigazione intrapreso dagli altri nove Paesi rivieraschi.
Lo stato attuale della ripartizione delle acque del Nilo è conseguenza dei due accordi internazionali firmati dall'Egitto nel 1929 e nel 1959. Secondo questi accordi ancora in vigore, all'Egitto spettano 55.5 miliardi di metri cubi di acqua, mentre il Sudan usufruirebbe di approssimativamente 18 miliardi di metri cubi. Gli altri Paesi del bacino, esclusi da alcun tipo di quota nella ripartizione delle acque, esigono quindi da tempo una revisione dell'accordo ed una più equa ripartizione delle sue risorse. Nel tentativo di formare un'amministrazione comune in grado di ripartire equamente le risorse idriche, i Paesi del bacino hanno lanciato nel 1999 la Iniziativa per il Bacino del Nilo (Nbi).
FISA Camp a Piediluco dal 15 al 25 aprile
Fed. Italiana Canottaggio
on 14 Aprile, 2010 03:28:00 22 numero letture
Si sono ufficialmente chiuse le iscrizioni alla 24° edizione del Memorial Paolo D’Aloja (23-25 aprile). Alla regata internazionale di Piediluco parteciperanno 20 nazioni oltre all’Italia: Albania, Brasile, Croazia, Egitto, Georgia, Grecia, Irlanda, Messico, Newcastle University (Gran Bretagna), Paraguay, Portogallo, Repubblica Ceca, Serbia, Spagna, Sudan, Svezia, Tunisia, Uzbekistan e Venezuela.
Novità del 2010 è il FISA Camp, in programma a partire dal 15 aprile con la partecipazione di atleti provenienti dai paesi remieri in via di sviluppo: Brasile, Georgia, Messico, Paraguay, Svezia, Sudan e Venezuela. Da sottolineare anche la presenza di tre osservatori della Somalia e del presidente della federazione palestinese.
In questi dieci giorni, FISA e Federazione Italiana Canottaggio collaboreranno per favorire la crescita delle Nazionali dove il canottaggio è uno sport ancora tutto da scoprire o, comunque, praticato da un ristretto numero di vogatori.
La FISA invierà a Piediluco alcuni tecnici per trasmettere le linee guida d’avviamento all’alto livello: per i vogatori di questi 7 Paesi e per i loro allenatori ci sarà quindi l’opportunità di apprendere tecniche, programmi e nozioni nuove ma soprattutto funzionali alla diffusione dello sport del remo.
Un momento importante, sotto il profilo formativo, con l’Italia pronta a sostenere l’impegno internazionale del FISA Development Programme. “Abbiamo lanciato la proposta di collaborazione alla FISA che è stata subito accolta dal presidente Denis Oswald e del direttore esecutivo Matt Smith – spiega il presidente federale Enrico Gandola – Il FISA Camp rappresenta un’ottima occasione per accrescere l'universalità del nostro sport e la Federazione Italiana Canottaggio metterà volentieri a disposizione le proprie strutture e il proprio personale per centrare insieme alla FISA quest’obiettivo.Ringrazio Riccardo Ibarra Rappresentante dei paesi Sudamericani in seno alla FISA col quale l'anno scorso abbiamo ideato il campus ed anche Thor Nielsen (responsabile del FISA Development Programme) e Sheila Stephens per il coordinamento organizzativo ”.
Si sono ufficialmente chiuse le iscrizioni alla 24° edizione del Memorial Paolo D’Aloja (23-25 aprile). Alla regata internazionale di Piediluco parteciperanno 20 nazioni oltre all’Italia: Albania, Brasile, Croazia, Egitto, Georgia, Grecia, Irlanda, Messico, Newcastle University (Gran Bretagna), Paraguay, Portogallo, Repubblica Ceca, Serbia, Spagna, Sudan, Svezia, Tunisia, Uzbekistan e Venezuela.
Novità del 2010 è il FISA Camp, in programma a partire dal 15 aprile con la partecipazione di atleti provenienti dai paesi remieri in via di sviluppo: Brasile, Georgia, Messico, Paraguay, Svezia, Sudan e Venezuela. Da sottolineare anche la presenza di tre osservatori della Somalia e del presidente della federazione palestinese.
In questi dieci giorni, FISA e Federazione Italiana Canottaggio collaboreranno per favorire la crescita delle Nazionali dove il canottaggio è uno sport ancora tutto da scoprire o, comunque, praticato da un ristretto numero di vogatori.
La FISA invierà a Piediluco alcuni tecnici per trasmettere le linee guida d’avviamento all’alto livello: per i vogatori di questi 7 Paesi e per i loro allenatori ci sarà quindi l’opportunità di apprendere tecniche, programmi e nozioni nuove ma soprattutto funzionali alla diffusione dello sport del remo.
Un momento importante, sotto il profilo formativo, con l’Italia pronta a sostenere l’impegno internazionale del FISA Development Programme. “Abbiamo lanciato la proposta di collaborazione alla FISA che è stata subito accolta dal presidente Denis Oswald e del direttore esecutivo Matt Smith – spiega il presidente federale Enrico Gandola – Il FISA Camp rappresenta un’ottima occasione per accrescere l'universalità del nostro sport e la Federazione Italiana Canottaggio metterà volentieri a disposizione le proprie strutture e il proprio personale per centrare insieme alla FISA quest’obiettivo.Ringrazio Riccardo Ibarra Rappresentante dei paesi Sudamericani in seno alla FISA col quale l'anno scorso abbiamo ideato il campus ed anche Thor Nielsen (responsabile del FISA Development Programme) e Sheila Stephens per il coordinamento organizzativo ”.
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